Il segreto riflesso nei piedi

Da gennaio a marzo 2022 Agnese Cammelli ha condotto Il segreto riflesso nei piedi un corso (27 ore totali) di introduzione alla riflessologia.

Come la luce nel caleidoscopio si scompone e ricompone in sempre nuove forme e colori, così la formazione nell’ambito della riflessologia non può essere altro che un avvicinarsi in modo approssimativo e dinamico all’infinita complessità di quanto il piede rappresenta e trattiene nella storia di ciascuno di noi.

Conoscere e contattare i piedi di Lunedì, giorno della Luna, è incontrare il “femminile” che opera in ciascuno di noi, nel silenzio della grande luce riflessa.
Obiettivo: coesistenza e integrazione di tre livelli:
– conoscenza storico-anatomico
– tecnica del massaggio
– approccio biografico


Programma

Per la sua specificità: orario insolito,  tempo di svolgimento della durata di tre mesi, e la partecipazione di persone  “addette ai lavori” l’esperienza è stata particolarmente leggera senza perdere in profondità e precisione.

È la relazione interpersonale l’aspetto a cui si è stata data maggiore importanza: l’unicità del respiro,  la necessità di dare  spazio e distanza , di orientare l’attenzione e l’ascolto del presente, riconoscerne i piccoli cambiamenti  nella consapevolezza che la forza vitale non smette mai di agire e manifestarsi.

17, 24 e 31 Gennaio
– Fisiologia e anatomia: ascolto e contatto
14, 21 e 28 Febbraio
– Sistemi, funzioni: tecniche e posture
14, 21 e 28 Marzo
– Segni e forma: respiro


Al termine del percorso Agnese ha posto alcune domande ai e alle partecipanti, attraverso le quali hanno potuto mettere alla prova le conoscenze apprese.

Le domande:

  • Quale motivazione daresti a una donna in cinta sull’opportunità di fare una seduta di riflessologia?
  • Quale motivazione daresti a chi soffre di male ai piedi sull’opportunità di fare una seduta di riflessologia?
  • Quale motivazione daresti a una persona anziana sull’opportunità di fare una seduta di riflessologia?
  • Quale motivazione daresti a chi ha problemi digestivi sull’opportunità di fare una seduta di riflessologia?
  • Quale motivazione daresti a chi soffre di insonnia  sull’opportunità di fare una seduta di riflessologia?

Le risposte di due partecipanti:

Quale motivazione daresti a uno straniero sull’opportunità di fare una seduta di riflessologia?

Credo che uno straniero abbia bisogno di “sentirsi a casa” di energia per affrontare il cambiamento, di sentirsi presente nel nuovo luogo.
Proporrei un trattamento di RTP sulla struttura ossea, un contatto, al fine di percepire il sostegno.
La persona deve sentirsi sostenuta e presente al cambiamento: intervengo con trattamento sul tallone principale punto di appoggio, in modo che si possa percepire il il contatto con la madre terra cercando di stimolare il “sentirsi a casa”.
Infine chiuderei il lavoro sulla zona del rene, sede dell’energia vitale.
Al di là del trattamento suggerirei di scoprire i parchi e giardini della sua nuova terra e camminare a piedi nudi per sentire e succhiare la sua energia.
Maria Grazia
28 Marzo 2020

Un messaggio per Carla

Con dolcezza, per far sentire Carla nuovamente a casa.
Il tocco delle mani che sfiora, avvolge e preme ritmicamente i piedi crea una frequenza familiare, una pulsazione regolare e nota come il battito del nostro cuore.
Trasmettiamo un messaggio che dice:
“Io sono qui, dove sei tu? Sei qui anche tu? Senti? Mi senti? Ti senti?”
Come un codice morse che batte delicatamente, ti chiama e non si stanca di ripetere ancora e poi ancora:
— .-. .- 
Linea linea linea  punto linea punto  punto linea
O R A
Ora sei qui, sei qui ora, ci sei ancora.
Sono qui per portarti il calore di quello che amavi di più, vorrei farti sentire nuovamente a casa, almeno per un po’, soltanto se tu vuoi però … perché il tocco parte dai piedi e percorre vie che non conosciamo per arrivare dove non sappiamo soltanto di riflesso, attraversando la potenza e il mistero di una vita intera.
Il riflesso sfiora, ti avvolge, ti stringe la mano e ti chiama, ma lo fa con umiltà, sottovoce, pian piano.
Il tocco delle mani cerca di dire a Carla, con amore e con rispetto:
“Io sono qui, dove sei tu? Sei qui anche tu? Incuriosisciti del nostro tocco, di noi, di te e se non ti disturba troppo, torna, anche solo per chiederci: cosa c’è di nuovo?”

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